CHIESA PARROCCHIALE DI S. M. GORETTI A MORMANNO, cs


2012
 

Ruggero Lenci (capogruppo)

Collaboratori per la progettazione:
Ing. Marco D’Onofrio
Ing. Floreana Tramonti
Ing. Serena Vizioli

Aspetti energetici:
Ing. Fabrizia Benedetti Valentini

Renderings:
Ing. Giovanni Bianchi

Liturgista:
Don Roberto Tagliaferri

Artisti:
Ninì Santoro (statua della Santa titolare esterna; via Crucis; Madonna, insieme a Ruggero Lenci)
Giovanna Martinelli (Fonte battesimale, con Ruggero Lenci; custodia eucaristica)
Ernesto Tross (vetrate artistiche)
Ruggero Lenci (altare, portale, sede del Presidente, ambone, muro di supporto della via Crucis; statua della Santa titolare interna)
 
 
 
 






































Relazione
 

 Rapporto con l'ambiente urbano
Il nuovo complesso parrocchiale di Santa Maria Goretti, organizzato spazialmente come un piccolo santuario, è direttamente raggiungibile pedonalmente dalla quota della strada statale n. 19 per mezzo di una passerella ubicata alla quota di m. + 6,50 sopra il livello della pavimentazione del sagrato, dell'aula liturgica e del chiostro. Tale passerella costituisce un collegamento pedonale diretto quanto utile per la comunità di Mormanno, così invogliata ad entrare nel nuovo luogo consacrato. Varcando la soglia di questo camminamento aereo si rimane subito attratti dall'affaccio sulla vallata. Si è quindi portati a percorrerlo fino al punto estremo di belvedere che, tramite uno sbalzo, si protende nel vuoto aprendo alla vista il magnifico scenario sottostante. Tanto nell'avvicinamento al belvedere quanto durante il percorso di tale "cretto aereo" è possibile affacciarsi sul chiostro, nuova piazza cittadina che si apre sull'ampia vallata a ponente. Appena superata questa passerella si incontrano due scale aperte per la discesa sia al piano primo delle aule, alla casa canonica e al "canalone" coperto che collega queste alla sacrestia, sia al livello terra del sagrato e del chiostro. Qui il fedele si ritrova direttamente nel cuore del complesso religioso, potendo accedere all'aula liturgica, agli uffici, alle aule del piano terra, al salone parrocchiale.
Il complesso parrocchiale è inoltre raggiungibile con l'auto o a piedi da via Santa Maria Goretti, strada che ne garantisce l'accesso da parte di tutti i fedeli, anche diversamente abili. Il volume lineare contenente gli uffici, la casa canonica e le aule presenta un distacco di 5 metri dalla scarpata. In tale spazio il progetto prevede la creazione di una strada, agibile anche ai mezzi dei Vigili del fuoco, che collega l'area a sud con quella a nord del complesso. In quest'ultima area, accessibile anche da un eventuale passo carrabile da aprirsi sulla strada statale n. 19 a nord dell'area di progetto, sono previste destinazioni a parcheggio, oltre al campetto per le attività sportive e di svago. Il progetto prevede anche la possibilità di creare una nuova viabilità a valle del complesso religioso (a quota -3,40) che, rendendosi necessaria per esigenze di cantiere, potrebbe poi essere confermata e resa stabile. Il nuovo complesso è compatibile con le preesistenze, integrandosi con l'attuale cappella così da comporre un insieme bilanciato e suggestivo di volumi architettonici e di spazi, ricco di scorci, soglie, varchi stretti e vaste aperture (la siepe e l'infinito). Un luogo dove pieni, vuoti e pavimentazioni stabiliscono un forte legame con il suggestivo e articolato cuore di Mormanno. Si sottolinea, infine, il fatto che l'aula liturgica sia stata ubicata nella parte dell'area in cui l'affaccio non intercetta il vicino edificio abitativo esistente a valle.

Riconoscibilità dell'edificio sacro
L'aula liturgica si affaccia nella vallata ad ovest con un volume ben riconoscibile come tale nell'ambiente circostante. In esso una croce organizza il prospetto principale articolandolo in pieni e vuoti, in superfici, rientranze, vetrate e muri artistici di supporto ad esse, generando colori, ombre e chiaroscuri. La sua facciata, lo sbalzo del "canalone", il vuoto del chiostro e il corpo del salone parrocchiale instaurano nel luogo significati multipli e "dosati" rispetto a un volume perentorio, troppo dominante e impattante.
Una grande croce disposta orizzontalmente, generata dal "canalone" aperto sopra e chiuso sotto, e dal campanile, diventa un macrosegno simbolico e funzionale che ambisce a trasformare l'intero complesso in un luogo nel quale la nuova architettura può essere letta come la materializzazione della Via Crucis. Pertanto in questa grande croce orizzontale, una croce trasportata quindi dinamica che vuole rivelare la presenza nel sito della Passione di Cristo, è riposta gran parte della riconoscibilità del complesso sacro. Tale croce è visibile sin dalla valle, mano a mano che si percorre la strada statale verso Mormanno, quindi è totalmente percepibile all'interno del chiostro. Negli schizzi preparatori emerge il forte valore simbolico riposto in questo segno e nel suo rapporto con l'aula liturgica, che simboleggia quest'ultima il volto e il corpo di un Cristo stremato che trasporta la croce, mentre i volumi delle aule e del salone parrocchiale ne rappresentano il braccio e la mano destra. Pertanto il chiostro aperto è generato dallo spazio contenuto tra la croce affiancata al corpo e il sistema volumetrico racchiuso simbolicamente dal braccio e dalla mano del Cristo. E' quindi uno spazio generato dall'abbraccio del Signore, che non rinuncia mai ad essere protettivo anche nella sofferenza più estrema. Questa grande croce non vuole essere né un formalismo né un mero elemento funzionalista, ma un segno forte, un principio solido nel quale simbolo e funzione sono legati in modo indissolubile nel rispondere tanto alle esigenze di riconoscibilità dell'edificio sacro quanto a quelle di immediata accessibilità e distribuzione delle sue parti.
Il chiostro vuole essere un luogo totalmente visibile dall'alto, da un "cretto aereo", ovvero da un sistema di percorsi ubicato alla quota delle coperture che ne rende felice la vista da più punti e, con essa, la riconoscibilità della sacralità del luogo. Qui l'architettura diventa amichevole nell'invitare i fedeli ad accedere al luogo sacro dalla quota superiore tramite tale sistema di percorrenze: "catacombe a cielo aperto" che determinano un forte legame con la storia della cristianità. I percorsi aerei si intersecano tra loro generando una croce (non ortogonale) anche in pianta, altro segno ben riconoscibile dall'alto.

Profilo estetico, formale
L'aula liturgica occupa la parte sud-ovest del lotto e si presenta come un parallelepipedo articolato sia in copertura sia negli alzati che dà luogo ad asole per la luce derivanti da sfalsamenti di volumi e di piani.
Il fronte nord è un susseguirsi di eventi: tra le due vetrate artistiche, apribili per consentire l'accesso al chiostro durante particolari celebrazioni, ha luogo la cappella circolare dedicata a Santa Maria Goretti titolare, a cui viene conferito un senso di trascendenza attraverso la luce naturale proveniente dal lucernario superiore, e di notte proveniente dal pavimento rialzato in vetro con pietre sottostanti. Dal "canalone" superiore (+3,40) è possibile affacciarsi nell'aula liturgica sui due lati della cappella della Santa. Quasi al termine del "canalone" è presente una rampa di scale che conduce alla sacrestia. E' questo il percorso coperto che il Parroco compie per recarsi dalla casa canonica-aule-uffici alla sacrestia.
Il lato sud dell'aula liturgica è sede delle 14 stazioni della Via Crucis, che hanno luogo all'interno di un apparato murario artistico ricco di bucature che scompongono la luce del sud. Al termine della Via Crucis, verso il presbiterio, ha luogo la nicchia della statua della Beata Vergine Maria.
La luce naturale costituisce elemento essenziale di tutta la composizione dell'aula liturgica. Il suo bilanciamento e significato profondo sono legati al potenziamento del senso di "eschaton" definitivo, che ha luogo alle spalle dell'altare ove è ubicata una vetrata artistica concepita per trasmettere sacralità.
La cappella feriale, subito alla destra del portale d'ingresso, è disposta con asse perpendicolare a quello dell'aula liturgica, e da quest'ultima è separata per mezzo dei confessionali che lasciano aperti due varchi sui lati. Anch'essa è illuminata da un'asola ubicata in copertura.
Nel soffitto dell'aula liturgica sono visibili quattro travi in cls. armato e tra di esse è inserito un controsoffitto modellato con volumi illuminanti a forma tronco-piramidale che ne articolano il piano.
Alle spalle del presbiterio, nella parte ad ovest in alto, è ubicato un muro scultoreo, dinamico, fatto di piccole aperture per l'inserimento di vetrate artistiche che scompongono la luce. A sud tale parete scultorea fuoriesce dal volume catturando i raggi del mattino e avvolgendo il presbiterio in una ricca aura di filtrati effetti di luminanza e crominanza. Anche ad est del suo soffitto è presente una fascia costituita da una simile parete scultorea, ivi ubicata per catturare e scomporre i primi raggi di sole.
Il materiale di rivestimento del complesso è la pietra calcarea lavorata, di colore giallo con riflessi grigi.
La pavimentazione è realizzata in pietra grigia della Calabria, con fasce chiare in travertino. Il sagrato è evidenziato da una croce in pietra calcarea. La parte bassa del battistero è in pietra grigia della Calabria.

Impianto liturgico
Il portale dell'aula liturgica, ubicato sul fonte Est, è facilmente raggiungibile grazie all'accentuata curvatura del battistero e di quella più moderata della cappella feriale. Nell'atto del varcare la soglia si percepisce, dalla morfologia di questi volumi, una compressione spaziale ritenuta necessaria prima di accedere al vasto spazio dell'aula. Una volta al suo interno si incontrano le acquasantiere ubicate in asole aperte sui due muri laterali, quindi, a sinistra, vi è l'accesso al battistero e a destra alla cappella feriale. I confessionali, anch'essi sulla destra del portale, sono inseriti in questa soglia.
Nell'impianto dell'aula, a croce latina, lo spazio destinato ai fedeli è un quadrato di 15,40 m di lato con due file di panche per lato.
L'altare, rialzato su tre gradini a quota + 0,45, è ubicato sull'asse che unisce il portale all'"eschaton" definitivo, rappresentato da una vetrata artistica che raffigura il passaggio dal mondo terreno al regno dei cieli. L'ambone si trova guardando l'altare a sinistra ed è rialzato su due gradini a quota + 0,30. L'organo è posto sull'altro lato rispetto all'altare, ed è rialzato su un solo gradino a quota + 0,15. Lo spazio retrostante l'area presbiteriale è divisa in due metà dalla vetrata artistica su descritta: quella di sinistra guardando l'altare è riservata alla Sede del Presidente e alle sedute dei concelebranti; quella di destra è riservata al coro e contiene le canne dell'organo dietro alle quali vi è il collegamento con la sacrestia. Lo spazio del presbiterio è interamente pervaso dalla presenza di una croce orizzontale, tema cardine dell'intero progetto, costituita da elementi costruttivi (trave, setto, solaio) che sostengono, oltre alla copertura, anche la grande parete artistica forata e vetrata che scompone la luce. In tale croce, che idealmente "abbraccia" l'intero spazio, è inserito il Crocefisso, con il Cristo ligneo.
L'eucarestia viene consegnata ai fedeli dalla prima alzata, dove hanno luogo tre allargamenti dei gradini. La custodia eucaristica è ubicata nella cappella feriale, in posizione ben visibile dall'altare maggiore. La conferma di tale scelta sarà oggetto di un'attenta e ben concertata analisi. L'ingresso al battistero è rivolto a oriente, nell'auspicio che ciò possa compensare la scelta architettonica di prediligere la vallata ad ovest rispetto all'est (montuoso) nell'orientare l'aula liturgica. In tal modo il rito del battesimo con ingresso verso est e uscita verso ovest assume nel progetto un significato basilare.
Le statue della Santa titolare, quella interna, quelle esterne nuova ed esistente e il muro scultoreo della via Crucis con le 14 stazioni in vetro rivolte a sud, generano l'asse trasversale della croce latina.

Opere d'arte
L'altare è costituito da un blocco in travertino, leggermente svasato sul lato del celebrante a partire da 15 cm dal piano superiore, così da mostrare lo spessore della "mensa". L'ambone vuole rappresentare un libro aperto, una "L" in travertino alla quale è applicata internamente una mensola per il leggio. La Sede del Presidente e per i concelebranti sono anch'esse in travertino.
Il Crocefisso è costituito da un profilo metallico ad "U" che descrive una morfologia nella quale è riconoscibile sia la presenza del corpo di Cristo sia della croce. Ad esso è possibile giustapporre, anche a posteriori, una scultura lignea figurativa del Cristo.
La custodia eucaristica è in bronzo con due inserti in lastre di travertino. Essa giace nella cappella feriale su una base in travertino, in posizione ben visibile dall'altare maggiore e dall'aula liturgica.
Il fonte battesimale, inserito all'interno di una vasca ottagona contenuta nel battistero cilindrico, è costituito da un catino circolare in travertino incastonato in una base in bronzo di geometria basata sull'ottagono, con elementi verticali in travertino che ne segnano le facce in senso scultoreo.
La statua della Beata Vergine Maria giace in una nicchia in prossimità dell'ambone, con andamento della nicchia che riprende l'allineamento della parete del battistero. Se la veste della Vergine ha origine dall'arte astratta il suo volto assume tratti figurativi che consentono al fedede l'identificazione. Nel corpo è inserito un reliquiario. La statua di Santa Maria Goretti titolare, ubicata all'interno dell'aula liturgica, è rivestita in foglia d'oro e giace in una cappella circolare su un pavimento in vetro sotto al quale sono visibili delle pietre. Nel corpo è inserito un reliquiario. Il materiale delle due statue (legno o bronzo)dipende dalle esigenze di trasportabilità. La statua esterna di Santa Maria Goretti, in bronzo e rame preossidati, raffigura la Santa in un canneto della pianura Pontina. Essa giace nel punto focale del chiostro ed è incorniciata da due sedute circolari in pietra. Dal suo basamento sgorga l'acqua che, figurativamente, entra nella cappella della Santa ubicata nell'aula liturgica, attraversa la chiesa e termina a sud di essa ai piedi della statua esterna esistente. Tale acqua potrà essere raccolta dai fedeli.
La Via Crucis è in tavole di terracotta inserite in un muro scultoreo in pietra di Reggio composto su motivi cruciformi. Il Portale è in lastre di acciaio corten traforate sia per i decori verticali sia per la scritta "Cristo nostra Pasqua è risorto, Alleluia". Dai trafori fuoriescono dei vetri soffiati, colorati e illuminati da dentro. Le vetrate artistiche sono in parte "Dalles", nei muri scultorei, e in parte costituite da vetri piombati, come nel caso di quelli apribili ubicati ai due lati della cappella della Santa titolare.

Aspetti funzionali
Flessibilità del progetto.
La richiesta di realizzare otto aule per il Ministero pastorale è stata soddisfatta mediante la possibilità di dividere due delle tre aule del piano terra (vedi tav. 3).
Il progetto presenta inoltre la possibilità di realizzare un ascensore al posto di una delle due scale che fiancheggiano la passerella. In aggiunta, se l'accessibilità alla copertura dell'aula liturgica dovesse essere reputata sconveniente, ovvero se si volesse conferire maggiore importanza al volume della chiesa, l'intera sua copertura potrebbe avere come imposta quella della quota maggiore (+9,00).
Come emerge dalle planimetrie e dalle piante, l'edificio della chiesetta esistente può essere conservato senza che questo arrechi disturbo alcuno all'assetto del nuovo complesso parrocchiale, potendo pertanto essere utilizzato nei modi ritenuti più confacenti, utili e funzionali all'intero luogo religioso.
Servizi igienici e tecnici.
I locali del Ministero pastorale sono dotati di servizi igienici sui ambedue i livelli. Gli uffici sono dotati di servizi igienici per i due sessi accessibili da un'ampia sala d'attesa. La sacrestia è dotata di un piccolo servizio igienico. Al piano terra dell'edificio del Ministero pastorale è presente un piccolo vano tecnico.
Sicurezza e accessibilità anche ai mezzi dei Vigili del Fuoco. Tutto il complesso è progettato in sicurezza ed è totalmente accessibile ai mezzi dei Vigili del fuoco.
Nella presente configurazione progettuale, priva di ascensore, le aule per i diversamente abili sono quelle ubicate al livello del chiostro.

Aspetti tecnologici
Il progetto prevede l'uso di un impianto fotovoltaico a supporto dell'impianto elettrico: i moduli fotovoltaici, del tipo a film sottile e montati su struttura leggera in alluminio, sono orientati a sud sud-ovest con un tilt di 30°. E' prevista l'installazione di un minimo di 45 moduli, per una potenza di circa 4,3 kWp, sulla copertura del salone parrocchiale, la cui posizione lontana dai percorsi li rende poco visibili. Il numero dei pannelli potrebbe aumentare significativamente qualora si utilizzassero anche le altre coperture. L'impianto di climatizzazione prevede un sistema a pannelli radianti a pavimento per l'aula liturgica, per il salone parrocchiale e per la casa canonica, mentre i vani delle aule e degli uffici sono dotati di ventilconvettori, (facile controllo degli utenti, accensione solo in caso di occupazione). L’impianto sarà diviso in circuiti autonomi, (vedi schema tav.4). La gestione centralizzata è garantita da un sistema di controllo, con centralina nella sacrestia, dove sarà presente anche il quadro elettrico generale. La centrale termofrigorifera è alimentata da pompe di calore ad elevata efficienza che forniranno l’energia termica per il riscaldamento e per il raffrescamento, sfruttando l’energia dei pannelli fotovoltaici ed eventualmente la geotermia. Il salone parrocchiale ha un impianto di ventilazione meccanica con recupero di calore, mentre gli altri ambienti sono ventilati naturalmente. Le superfici vetrate, distribuite prevalentemente a Est e a Ovest, ottimizzano l'illuminazione naturale, evitano il surriscaldamento estivo e minimizzano le dispersioni invernali. Le coperture verdi e i materiali tradizionali dell'involucro garantiscono massa e isolamento termico-acustico. Il volume scatolare potenzia l'acustica dell'aula liturgica e la resa dell'organo. Le acque piovane sono raccolte e riutilizzate.

Altro
Il progetto che si presenta ricerca un equilibrio architettonico simbolico-qualitativo-quantitativo tra le diverse istanze richieste dall'Ente banditore e la natura dei luoghi. Pur tuttavia le superfici assegnate alle varie funzioni in alcuni casi si discostano leggermente (per qualche punto percentuale) rispetto a quelle richieste. Qualora l'impianto generale dovesse risultare degno di successivo sviluppo, tali divergenze potrebbero essere agevolmente rettificate in fase di progetto definitivo, circostanza per la quale il progettista si impegna sin d'ora.
Va inoltre sottolineato che lo schema proposto presenta un totale livello di duttilità e di possibilità di controllo delle quantità. Esso è inserito all'interno di una maglia quadrata di 2,40 m + 0,48 m = 2,88 m, che potrebbe essere ampliata o contratta anche su un solo asse, anche solo in alcuni punti. Queste trasformazioni nel presente progetto non sono state apportate, prediligendo in questa fase il rigore di un metodo di lavoro passibile di micro-tarature tali da centrare esattamente tutte le quantità richieste.
L'uso di tale maglia fa sì che le pavimentazioni del sagrato e del chiostro aperto sulla vallata rispondano allo splendido disegno a quadrati lastricati in pietra della piazza di Mormanno. In questo modo tali spazi stabiliscono con lo storico invaso del paese un rapporto di identità andando a configurare una seconda piazza cittadina. Gli spazi esterni, quello del chiostro ubicato a nord dell'aula liturgica e quello del giardino con statua esistente ubicato a sud, sono messi idealmente in rapporto tra loro tramite uno stretto canale d'acqua, che sgorga da una fonte ubicata ai piedi della nuova statua esterna astratta di S. M. Goretti (dove è possibile raccogliere la sua acqua) dando l'idea che questa penetri nell'aula, nella cappella interna alla chiesa, ai piedi della statua figurativa della Santa che poggia su un pavimento rialzato in vetro con al di sotto pietre illuminate artificialmente.